QUELLO CHE NON TI DICONO
Questo ultimo libro letto ci racconta degli anni di piombo, intorno alla prima metà degli anni 70 del secolo scorso. E' veramente una vita fa e noi eravamo solo delle bambine.
Scritto da Mario Calabresi, orfano a soli due anni del commissario Luigi Calabresi, assassinato nel 1972 da uomini appartenenti alla formazione extraparlamentare di lotta continua fondata da Adriano Sofri e Ovidio Bompressi.
Mario Calabresi ha studiato al corso di laurea in giurisprudenza e in seguito al corso di storia dell'Università Statale di Milano senza tuttavia mai laurearsi. In seguito ha frequentato un corso di formazione al giornalismo. E' stato direttore della "Stampa" e di "Repubblica" e ha pubblicato con Mondadori "Spingendo la notte più in là" (2007). "La fortuna non esiste" (2009), "Cosa tiene accese le stelle" (2011), "Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa" (2015) e "La mattina dopo" (2019).
L'autore inizia un viaggio nella Milano degli anni settanta, gli anni di piombo, in quel territorio dove si era ripromesso che non sarebbe mai più tornato. Ma spesso non siamo noi a decidere cosa fare: è la vita che sceglie.
Alla presentazione del suo ultimo libro, alla metà di gennaio, quando ancora non si sà che un misterioso virus ci travolgerà e cambierà le nostre vite, incontra Marta Saronio che gli chiede di aiutarla a scoprire la storia del padre, Bruno Saronio, sequestrato e ucciso quando lei non era ancora nata, da una banda di criminali comuni appartenenti all'area di Potere Operaio, movimento di cui era stato simpatizzante.
La sua storia è il punto di partenza di una ricerca che è ora raccontata in "Quello che non ti dicono".
"Dobbiamo arrenderci a non avere la verità? No. La verità storica sulle stragi e sul terrorismo è acquisita, chiara. Conosciamo matrici, mandanti, organizzazioni, esiste la mappa precisa delle responsabilità del terrorismo di sinistra e di destra e delle stragi.
Quella storia è come un mosaico antico: per leggere le figure, i colori, le linee bisogna allontanarsi e tenersi a distanza. Così se ne coglie l'insieme, la visione è completa. Se invece ci si avvicina si vedono i buchi, le tesserine mancanti, quelle sbeccate o scolorite e si ha la sensazione che il mosaico non esista più, sia solo un caos senza senso. Ma basta fare due passi indietro e l'immagine torna a parlarci e a raccontare la sua storia."
Ricostruendo pezzo dopo pezzo, tutti i tasselli della vicenda di Carlo, l'autore ci consegna il ritratto di un ragazzo che ha vissuto tutta la sua breve vita nel tentativo di espiare la colpa che lo tormentava, ma racconta, anche, un periodo storico molto difficile da comprendere per coloro che erano piccoli o non erano ancora nati.
Ingegnere milanese, lavorava come ricercatore presso l'istituto Mario Negri di Milano. Era cresciuto nella ricchezza perchè figlio dell'industriale Piero Saronio. Ricevimenti, case di villeggiatura, istruzione in casa, Carlo conobbe la scuola pubblica solo da adolescente. Si vergognava della propria ricchezza, si sentiva diverso e voleva aprirsi al mondo per trovarvi un nuovo posto, una missione più alta.
Fuggendo dalla ricchezza di famiglia, a vent'anni inizia a frequentare Quarto Oggiaro e le periferie, a insegnare nelle scuole serali per operai. Mosso dalla volontà di fare del bene e da un'idea di giustizia sociale, si avvicina al gruppo politico di sinistra Potere Operaio.
Nel libro non vi è solo il risvolto politico di Carlo ma anche la storia della complessa famiglia, l'amore per Silvia, madre di Marta, l'amicizia con le persone che incontrerà strada facendo per costruire il suo cammino.
"Ora, per capire, bisognerebbe immergersi in un'acqua scura dove riuscire a dare un nome preciso alle cose è impresa impossibile. Ricostruire nei dettagli quel che è successo negli anni Settanta è un'illusione. Quanta gente che è ancora viva potrebbe parlare, quanta gente sa, ha visto, sentito, vissuto. Oggi hanno i capelli bianchi, figli di 40 o 50 anni e nipoti. Ogni volta che torno a frequentare quel tempo faccio due conti e scopro che sono dei nonni, scopro che alcuni se ne sono andati, altri sono malati. Dentro di loro c'è ancora, forse lontano o magari vicinissimo e presente, quel ragazzo che sognava la rivoluzione, quello che aveva preso il gusto della violenza, quello che ha fatto cose di cui non ha voluto mai vergognarsi oppure che ha rimosso per non farci mai i conti."
La limpidezza di scrittura e di indagine dell'autore rende più chiaro il periodo storico, cercando di portare a conoscenza una vicenda oscura, sia perchè fino ad ora inesplorata, sia perchè estremamente dolente.
Autore: Mario Calabresi
Titolo: Quello che non ti dicono
Editore: Mondadori
pagine 199 - € 18,00
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